È solo nell’800 che è stato possibile comprendere il processo che conduce dall’ingestione del cibo alla vera e propria produzione di energia nel corpo. In particolare gli studi sulla glicolisi avvengono a partire dal 1860 con Louis Pasteur e raggiungono l’apice solo nel 1940, con Neuberg, Gerty e Carl Cori.
I carboidrati sono combustibile per l’organismo
Sinteticamente potremmo dire che i carboidrati sono il combustibile necessario al funzionamento della macchina umana. I carboidrati si compongono di Carbonio, Idrogeno e Ossigeno secondo un rapporto 1:2:1. Vengono quindi distinti secondo il numero di molecole di zuccheri semplici da cui sono composte (lo zucchero comunemente detto, è invece il saccarosio, che è composto da una molecola di glucosio e da una di fruttosio ed è quindi un disaccaride).
- MONOSACCARIDI, composti da una sola molecola di zucchero:
- i monosaccaridi sono il glucosio, il fruttosio e il galattosio;
- DISACCARIDI che sono appunto composti da due molecole di zucchero e sono:
- maltosio, lattosio e saccarosio;
- POLISACCARIDI che sono carboidrati con 3 o più molecole di zucchero, quindi:
- Amidi, glicogeno e fibre.
È stato stabilito che i carboidrati producano circa 4 Calorie per grammo ingerito, ma come avviene il processo che li trasforma in ATP – energia disponibile o muscolare?
La digestione dei carboidrati
Il primo step è la semplificazione dei polisaccaridi in monosaccaridi pronti per essere processati dall’organismo. Questo processo avviene grazie all’enzima α-amilasi presente prima nella saliva e poi nei succhi pancreatici dell’intestino.
La glicolisi
Il secondo step è la glicolisi vera e propria, che è costituita da 5 momenti (ovvero l’intervento di diversi enzimi) che permette il passaggio del glucosio in:
- Glucosio 6-fosfato, quindi questo in
- Fruttosio 6-fosfato, quindi
- Fruttosio 1,6-difosfato (o bifosfato) da cui infine
- diidrossiacetone fosfato e gliceraldeide-3-fosfato.
Che cosa è il fruttosio 1,6-difosfato
Il fruttosio 1,6-difosfato è energia già disponibile, cioè la versione realmente attivata del glucosio che ha acquisito due fosfati. Questa molecola dall’altissimo valore energetico, può quindi scindersi per liberare i composti realmente spendibili dall’organismo umano.
La farmacologia ha iniziato a produrre fruttosio 1,6-difosfato già a metà del secolo scorso per vari scopi terapici. Ma è a partire dagli 80’ che se ne riconosce l’impatto enorme nella medicina dello sport, grazie all’efficacia che il fruttosio 1,6-difosfato ha nel caricare l’organismo di energia che può essere subito spesa.
Fruttosio 1,6-difosfato e VO2max
Sono le ricerche di Ripari e Pieralisi a rivelare che l’impiego di questo glucide comporta un miglioramento della capacità aerobica o VO2max. L’esperimento ha messo a confronto un placebo, del normale destrosio e il fruttosio 1,6-difosfato, dimostrando che quest’ultimo comportava un miglioramento della VO2max di ben il 12%.
Sprintade® ATP BOOSTER e ATP BOOSTER 3.0
Sprintade® ATP BOOSTER e ATP BOOSTER 3.0 introduce questo concetto nell’integrazione alimentare sportiva. Il fruttosio 1,6-disfosfato è una molecola che può attraversare la parete gastrica ed essere speso rapidissimamente dall’organismo, anche in momenti critici di sforzo